Analisi del testo

G. Pascoli, Il nido

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G. Pascoli, Il nido

G. Pascoli, Il nido

Dal selvaggio rosaio scheletrito
penzola un nido. Come, a primavera,
ne prorompeva empiendo la riviera
il cinguettío del garrulo convito!

Or v’è sola una piuma, che all’invito
del vento esita, palpita leggiera;
qual sogno antico in anima severa,
fuggente sempre e non ancor fuggito:

e già l’occhio dal cielo ora si toglie;
dal cielo dove un ultimo concento
salí raggiando e dileguò nell’aria;

e si figge alla terra, in cui le foglie
putride stanno, mentre a onde il vento
piange nella campagna solitaria.
Quesiti
1. Di quale tipo di componimento si tratta?
2. Qual è lo schema delle rime?

3. Cosa è rimasto in autunno del nido?
4. Quale figura retorica rappresentano le espressioni "rosaio scheletrito" e "il vento piange"?

5. Quale figura retorica si trova nell'espressione "fuggente sempre e non ancor fuggito"?
6. Come possono essere definite le parole “cinguettío” e “garrulo” ?