Correzione ortografica 13

Esercizio di riempimento

Individua gli errori ortografici presenti e scrivi la forma corretta nello spazio bianco a destra.
Nota bene: a ciascuno spazio corrisponde un solo errore e secondo l'ordine in cui si presenta in ciascuna riga.
Attenzione! Nel caso in cui l'errore riguardi l'uso dell'apostrofo dovrai trascrivere nello spazio vuoto l'intero gruppo di parole dove l'apostrofo deve o non deve essere presente. Ad esempio: "un altra" andrà corretto scrivendo "un'altra", non il solo apostrofo; così "un'altro" andrà corretto scrivendo "un altro"


Il vicolo si apre su una via secondaria, meno traficata, con un lungo porticato. Nel punto
in cui il portico fa un’angolo, sono seduti su semplici sgabelli una trentina di bambini che
recitano a memoria un testo. Il sole ilumina una canna che oscilla ritmicamente nell'aria
dando il tempo a questo coro. E quella del maestro, un uomo maturo, magro, con la
barba. Accanto a se ha una lavagna rudimentale. Tuttintorno la gente, passando,
rimane inqurante della lezione, tranne alcuni che si sono fermati e, apoggiati
a una colonna, cercano di carpire qualche concetto di base "origliando" ai margini
della classe. I bambini anno smesso di scandire le ventitre lettere dell'alfabeto
e ora recitano in coro le Leggi delle XII tavole, le prime leggi scritte di Roma.
Non tutti sono attenti. La canna all'inprovviso si abassa con violenza su una spalla.
Sembra un fulmine accompagnato da un sibilo che taglia l'aria. Persino le mosche
scappano. Un’urlo strozzato interrompe solo momentaneamente il coro. Che
prosegue come se nulla fosse... L'istruzzione ai tempi di Roma prevede la pena
corporale. Lo ricordano bene Giovenale e Orazio: questultimo ha sempre portato
con se l'immagine del vecchio maestro che definiva plagosus (cioè "quello che picchiava")...
Cosi si presentano le scuole elementari a Roma e in tutto il teritorio dell'impero.
A volte le lezioni si svolgono in locali fatiscienti ma più spesso sono all'aria aperta sotto
i portici. La maggior parte della massa dei romani non và oltre questa formazione: impara a leggere,
scrivere e far di conto. Dopo questi rudimenti da scuola "elementare" comincia a lavorare.

A. Angela, Una giornata nell'antica Roma, Mondadori